L’arte di dipingere storie: l’autrice e illustratrice Maria Gianola si racconta

La festa più attesa dell’anno è ormai alle porte. Chi più di un’autrice e illustratrice di libri per bambini può condurci verso la magia del Natale?
Entriamo nel mondo incantato della talentuosa Maria Gianola, una maga nel creare storie incantevoli e illustrazioni che accendono la fantasia dei più piccoli.

Ciao, Maria Gianola, e grazie per essere con noi in questa festiva intervista!
La tua carriera nel mondo delle illustrazioni per bambini parla da sé. Hai pubblicato numerosi albi illustrati con le migliori case editrici italiane e le tue opere sono tradotte in diversi Paesi del mondo, tra cui Cina, Messico, Romania. Cosa ti ha ispirato a diventare un’autrice e illustratrice di libri per bambini?
I personaggi dei cartoni animati e dei fumetti che leggevo mi hanno attratta sin da bambina. Ricordo che quando avevo 7 anni mi ero innamorata di Heidi (il cartone animato andava in onda tutti i pomeriggi alle 16) e la copiavo all’infinito cercando di capire come funzionasse disegnare un personaggio in movimento. Poi solo da grande ho scoperto che Heidi era stata creata da Miyazaki: avevo scelto già bene a chi ispirarmi!

Come sviluppi le idee per le tue storie e come scegli gli argomenti dei tuoi libri?
Spesso mi viene chiesto se nascono prima le storie o le illustrazioni. Non c’è davvero nessuna regola: ogni idea che nasce ha una sua vita propria, ogni libro è un’avventura diversa. Per esempio, la collana Piccole impronte (Raffaello, 2023) riunisce quattro storie nate in vari momenti e tenute da parte gelosamente nella “fucina dei libri futuri” (la cartella su chiama proprio così!) finché hanno trovato casa. Torno a prenderti (Gribaudo, 2023) è nato dalla richiesta di una mamma per il bimbo di due anni. La collina dei nonni (Gribaudo, 2022) invece nasce da un ricordo della mia infanzia.

 Il tuo stile artistico si è evoluto nel corso del tempo, e ora unisce insieme più tecniche: l’acquerello, il digitale e il collage. Come hai sviluppato il tuo stile e come pensi che contribuisca alla narrazione?
Credo che lo stile si faccia strada da solo e diventi un tratto distintivo in maniera naturale. Sia le parole che le immagini di una storia pescano continuamente dal nostro vissuto ed esprimono il nostro mondo interiore, il bambino piccolo che c’è in noi. Solo così una narrazione risulta profondamente autentica e allo stesso tempo universale.

Cosa consiglieresti a chi sogna di diventare un autore e illustratore di libri per bambini?
Consiglio di guardarsi intorno con curiosità tra i vari stili e i vari autori per capire in quale settore ci piacerebbe inserirci. Seconda cosa: far emergere il proprio stile unico, personale e riconoscibile.

– Il 2023 è stato ricco di soddisfazioni: la serie Piccole impronte, pubblicata in Italia da Raffaello, è stata anche tradotta in inglese per il mercato di Hong Kong, Macau, Taiwan e Cina. Quali altri progetti ti attendono nel 2024? Puoi dirci qualcosa?
Sto già lavorando a diversi progetti che usciranno in libreria con l’anno nuovo. Alcuni saranno dedicati al mondo della scienza e delle invenzioni per il target 8/10 anni; altri albi illustrati, per la fascia 0/6, avranno come tema l’inclusione, il superamento delle paure, la capacità di aspettare per vincere l’impazienza. Ma non voglio anticipare troppo, ci saranno certamente molte sorprese!